In genere siamo portati a pensare al nostro corpo come ad una struttura molto simile ad una costruzione di mattoni sovrapposti uno sopra l’altro dando origine così ai vari piani. Di conseguenza siamo portati a credere che lo scheletro sostenga una struttura a blocchi in cui la testa è sopra il collo, che a sua volta è sopra alle spalle, al torace, all’addome, al bacino e così via; considerato come un sistema in compressione dall’alto verso
il basso. La realtà invece è un’altra infatti non consideriamo che senza la presenza dei tessuti molli l’intero scheletro cadrebbe a terra. Il modellino a sfera raffigurato qui accanto è un insieme di bastoncini tenuti da alcuni fili elastici. La particolarità da tenere in considerazione è che i bastoncini creano una struttura anche se non si toccano direttamente tra di loro. Il nostro corpo è molto simile a questo modellino in quanto se eliminiamo i tessuti molli : tendini, legamenti e muscoli cioè gli elastici tutte le ossa cioè i bastoncini cadrebbero a terra. Siamo abituati ad immaginare il nostro scheletro in piedi, come lo vediamo nei modellini di anatomia, ma le cose non stanno affatto così. Le ossa sono sorrette dai tessuti molli così come gli elastici tengono insieme i bastoncini. Il concetto più importante che il modellino rappresenta è che se si sposta o si tira il capo di un bastoncino, automaticamente si crea una deformazione nella sfera dall’altro lato, cioè lontano dal punto in qui abbiamo provocato una
“interferenza del sistema” E’ esattamente quello che accade anche nel nostro corpo, se per qualche motivo si crea un accorciamento dei tessuti automaticamente portiamo in tensione molte altre zone collegate e ciò può provocare dolore. Così è possibile avvertire un dolore al collo, ma in realtà la causa è il fondo schiena. Alcune tecniche vengono utilizzate per portare le ossa nella loro giusta posizione, ma spesso posture, traumi, lesioni di vecchia data modificano i tessuti molli in tale modo che ben presto tendono a riportare le ossa fuori
posizione. Quindi, ove possibile, ciò che bisognerebbe fare è rimettere a posto l’intero sistema miofasciale del corpo così che le ossa possano rimanere al loro posto…..» Se le strutture legamentose tendinee e muscolari sono rappresentati da elementi elastici, come nel caso di questa sfera, e le ossa sono rappresentate dai bastoncini possiamo schiacciare tutta la costruzione o parte di essa ottenendo una deformazione ma non il collasso (adattamento). La deformazione porterà tensione in ogni elemento del modello (disfunzione), ma il volume complessivo verrà in massima parte conservato. La Tensegrità è la proprietà di quelle strutture che utilizzano elementi elastici, sottoposti a trazione ed elementi rigidi, sottoposti a compressione, che si alternano tra loro in modo discontinuo. Possiamo assimilare le ossa come gli elementi rigidi, i puntoni, mentre la fascia connettivale come gli elastici, i tiranti. I muscoli rappresentano gli attuatori, cioè gli organi che hanno il compito di apportare le deformazioni strutturali.
il basso. La realtà invece è un’altra infatti non consideriamo che senza la presenza dei tessuti molli l’intero scheletro cadrebbe a terra. Il modellino a sfera raffigurato qui accanto è un insieme di bastoncini tenuti da alcuni fili elastici. La particolarità da tenere in considerazione è che i bastoncini creano una struttura anche se non si toccano direttamente tra di loro. Il nostro corpo è molto simile a questo modellino in quanto se eliminiamo i tessuti molli : tendini, legamenti e muscoli cioè gli elastici tutte le ossa cioè i bastoncini cadrebbero a terra. Siamo abituati ad immaginare il nostro scheletro in piedi, come lo vediamo nei modellini di anatomia, ma le cose non stanno affatto così. Le ossa sono sorrette dai tessuti molli così come gli elastici tengono insieme i bastoncini. Il concetto più importante che il modellino rappresenta è che se si sposta o si tira il capo di un bastoncino, automaticamente si crea una deformazione nella sfera dall’altro lato, cioè lontano dal punto in qui abbiamo provocato una
“interferenza del sistema” E’ esattamente quello che accade anche nel nostro corpo, se per qualche motivo si crea un accorciamento dei tessuti automaticamente portiamo in tensione molte altre zone collegate e ciò può provocare dolore. Così è possibile avvertire un dolore al collo, ma in realtà la causa è il fondo schiena. Alcune tecniche vengono utilizzate per portare le ossa nella loro giusta posizione, ma spesso posture, traumi, lesioni di vecchia data modificano i tessuti molli in tale modo che ben presto tendono a riportare le ossa fuori
posizione. Quindi, ove possibile, ciò che bisognerebbe fare è rimettere a posto l’intero sistema miofasciale del corpo così che le ossa possano rimanere al loro posto…..» Se le strutture legamentose tendinee e muscolari sono rappresentati da elementi elastici, come nel caso di questa sfera, e le ossa sono rappresentate dai bastoncini possiamo schiacciare tutta la costruzione o parte di essa ottenendo una deformazione ma non il collasso (adattamento). La deformazione porterà tensione in ogni elemento del modello (disfunzione), ma il volume complessivo verrà in massima parte conservato. La Tensegrità è la proprietà di quelle strutture che utilizzano elementi elastici, sottoposti a trazione ed elementi rigidi, sottoposti a compressione, che si alternano tra loro in modo discontinuo. Possiamo assimilare le ossa come gli elementi rigidi, i puntoni, mentre la fascia connettivale come gli elastici, i tiranti. I muscoli rappresentano gli attuatori, cioè gli organi che hanno il compito di apportare le deformazioni strutturali.